VISITA FARO DI LEUCA
PROSSIMA VISITA FARO DI LEUCA: OPEN DAY LUNEDI’ 4 NOVEMBRE 2024
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RIFERIMENTI GEOGRAFICI – DATI TECNICI – CARATTERISTICHE SORGENTE LUMINOSA – DATI STRUTTURALI
dal sito marina.difesa.it
Il faro di Leuca si trova sulla sommità di Punta Meliso, sul sito precedentemente occupato da una torre saracena, nei pressi della grande piazza antistante il Santuario dedicato alla Madonna.
La sua costruzione risale al 1864 su progetto dell’Ing. Achille Rossi anche se entrò in funzione il 6 settembre 1866.
E’ dotato di una lanterna dal diametro di 3 m che poggia su una torre ottagonale e su un edificio a 2 piani. La lanterna è formata da 16 lenti, di cui 6 libere e 10 oscurate. Queste lenti proiettano fasci di luce bianca visibili fino a 50 km di distanza a cui si alternano fasci di luce rossa che segnalano ai naviganti le pericolose secche del mare di Ugento.
Nel 1937 l’alimentazione del faro, che fino a quel momento era a petrolio, fu trasformata a energia elettrica. La lanterna originale venne costruita a Parigi e sostituita più volte (1941 e 1954) insieme all’apparato rotatorio.
Dal 1940 il radiofaro ha fornito anche un servizio internazionale emanando con atmosfera chiara un segnale ogni 4 ore e con tempo nebbioso ogni 4 minuti.
All’interno della struttura ci sono 4 alloggi di cui 3 sono utilizzati dai fanalisti ed uno è adibito a camera di ispezione, sala motori e sala radiofaro.
Il Faro di Santa Maria di Leuca si innalza per 48 metri dal suolo e raggiunge un’altezza di 102 metri sul livello del mare di Punta Meliso.
Attualmente il guardiano del faro è Antonio Maggio, che iniziò il suo lavoro come il più giovane dei fanalisti. Precedentemente il faro era sotto la custodia di Francesco Ferrari, che ne fu il guardiano dal 1971 sino al 1996.
La suggestiva scala a chiocciola composta da 254 gradini e che si snoda all’interno della struttura, permette di salire e raggiungere fin alla sommità il terrazzo circolare. Da quell’altezza lo sguardo non incontra limiti e confini, se non quelli di una natura dalla bellezza disarmante. e la mente viaggia verso l’infinito.